Prime esperienze su CLUBHOUSE l'app del momento!

Prime esperienze su CLUBHOUSE l'app del momento!

Sono stata invitata in Clubhouse, l’app del momento.

Ne parlano tutti.
Alcuni anche non benissimo perché divide invece di unire. Qualcuno pensa che, essendo solo per Iphone e quindi un po’ elitario, sia discriminate, che aumenti le distanze.

Io penso invece che far accedere solo possessori di Iphone e solo su invito sia una strategia geniale per far parlare della app, il principio di scarsità, e creare un alone mediatico importante ma sono certa anche che a breve sarà esteso l’accesso a tutti.

In questo articolo vi racconto la mia esperienza su Clubhouse, le mie considerazioni e perché, in fondo, non è così diverso dalla mia “TAZZA CHE CANTA”, anche se il podcast resta a mio avviso il più affine all'intrattenimento più che all'informazione.

MA COME FUNZIONA CLUBHOUSE l'app del momento

Una piazza in cui non si urla un disagio, ma se ne parla. Il social dove al momento vince il contenuto

Innanzitutto è possibile accedervi solo su invito e ogni nuovo utente ha 2 inviti disponibili. Questo permette ad ora di mantenere l’app, seppur per poco credo, un luogo elitario e a mio avviso un’ottimo luogo d’incontro professionale.

Sono stata invitata da un mio cliente americano, canto per lui ogni anno ad un evento aziendale importante, e mi sono ritrovata in un mondo di marketer, giornalisti, di professionisti insomma. Già l’idea di essere parte di un mondo ancora misterioso e poco accessibile accende la mia curiosità.

Niente immagini su clubhouse se non quella del proprio profilo. Solo voce. Già l’idea mi piace e allora, “smanetto” un po’ per approfondire. Entro in alcune “Rooms” , stanze, così si chiamano, per ascoltare e capire cosa succede.

In ogni stanza si parla di un argomento, ci si scambiano consigli, si raccontano storie, tutto rigorosamente in diretta e non registrabile. L’impatto è positivo, questo sentirsi parte di una conversazione rende il tutto più intimo. Ho l’impressione di essere tornata indietro nel tempo quando potevamo riunirci e chiacchierare del più e del meno in modo rilassato.

La grande opportunità della nuova app Clubhouse è poter chiacchierare a tu per tu con persone che forse nel mondo reale sarebbero irraggiungibili. Un luogo che crea relazioni tra le persone… geniale in un momento come questo e per ora anche gratis! 

Certo bisogna fare un po’ di attenzione, il rischio di ritrovarsi a parlare di nulla è dietro l’angolo, del resto non possiamo dimenticare che viviamo in un mondo sempre più veloce in cui la noia è uno spauracchio costante per chi crea contenuti e si espone sul web. Ma l'opportunità di parlare con persone che in altro contesto non incontreresti mai è affascinante, sempre che ti sia concesso entrare nel "club". La grande differenza che vedo tra il mondo del podcast e Clubhouse è la parte relativa all'intrattenimento.

La diretta in Clubhouse non è così rilassante, è stimolante, ma non distensiva. Regole democratiche ma necessarie per la buona conduzione della stanza ,ma decisamente non rilassante, motivante. Sono due cose molto diverse.

COME SFRUTTARE QUESTO MEZZO POTENTISSIMO?

Dopo le prime esperienze sulla nuova app Clubhouse ecco cosa mi sentirei di suggerire, a me stessa in primis, e a chi vuole tentare questa strada e usare Clubhouse per la propria comunicazione. Innanzitutto bisogna interpretare la parola comunicazione che assume giorno dopo giorno un significato diverso. Una buona abitudine è quella di farci spesso questa domanda, anzi due: come cambia il modo di comunicare e come è percepito da chi ascolta e poi quali mezzi ho a disposizione.
Se volete approfondire questi concetti, vi consiglio il podcast di #venderevalore di Paolo Pugni PUNTATA "447 Ci vediamo su Club House" su Spreaker.

TIPS DI LCCV

  • Un buon moderatore è fondamentale. Non nego che, dopo la prima esperienza, ho già avuto qualche difficoltà con i ritardi e sovrapposizioni di voci. Chi crea la stanza è bene che sappia  che con più di 2 o 3 microfoni aperti sarà ingestibile la conversazione e quindi la comunicazione dei contenuti. Avete presente quelle trasmissioni televisive in cui tutti si parlano uno sull’altro e non si capisce nulla?
  • Scrivere un buon titolo è il successo della “stanza”. Se il titolo è accattivante e i contenuti pertinenti, la selezione sarà naturale. Chi entra in una room e sente per i primi 30 o 40 secondi un argomento interessante, centrato e di contenuto, potrà solo contribuire a migliorare la conversazione e portare valore.
  • Preparare una traccia degli argomenti. Da convinta cantante “ON STAGE” per cui deve essere sempre buona la prima, mi sento di dire che in questo caso, per mantenere l’attenzione dei partecipanti, è necessaria almeno una traccia per evitare di andare fuori tema.

E’ una chiacchiera, è vero, un po’ come incontrare persone al bar, cosa che al momento non possiamo fare, ma utilizzando solo la voce e non potendo scambiare sguardi ed espressioni, i contenuti sono importanti, fondamentali. Di contro, aprire una stanza non significa salire in cattedra e pontificare, questo produce l’effetto opposto, i partecipanti scapperanno via, ma nemmeno parlare del nulla cosmico, altrimenti l’effetto sarà lo stesso.
La parola magica è “RELAZIONI”, quelle che non siamo più tanto abituati ad avere. Si possono affrontare temi più spinosi o leggeri, di semplice intrattenimento, in cui le persone possono interagire e sentirsi parte di un gruppo.

  • Bisogna avere tanto tempo. Il fatto che le conversazioni siano solo in diretta per il momento e non riascoltabili in differita, come avviene per esempio con i podcast, l’unica soluzione è dedicare tanto tempo che, ahimè, non sempre abbiamo disponibile. Va comunque detto che, per la famosa regola che dice “IL TEMPO NON SI HA, SI TROVA”, tutto è possibile, e soprattutto trovare tempo per creare nuove relazioni è quello che spendiamo meglio. Sarà inevitabile lo sfoltimento delle rooms e organizzazione con appuntamenti fissi. 

Per concludere posso dire che questa nuova app Clubhouse ha un grande potenziale ma anche buoni margini di miglioramento per quanto riguarda le funzionalità.
In questo momento è un ottimo ambiente per creare relazioni e accorciare le distanze, nella speranza che tardino ad arrivare i brands con le loro pubblicità invasive. Un'ottima occasione per potenziare il B2B e creare collaborazioni.

Un’opportunità di fare la radio, la propria radio, con la totale libertà di espressione e di scelta di contenuti. Una diretta tutta tua, quando e quanto vuoi!

Credo che le persone siano sempre più sole e bisognose di compagnia e di relazionarsi. Il successo di questa nuova app rafforza ulteriormente il mio pensiero che mi ha spinta a brevettare e produrre la “TAZZA CHE CANTA”, un filo diretto tra me e il pubblico, tra chi vuole intrattenere e chi vuole essere intrattenuto, per chi vuole sentirsi parte di qualcosa, un luogo in cui ci si sente a casa, intimo ma condiviso.

Perché funzionerà e presto sarà super affollato?
Perché in fondo, la natura dell’essere umano soffre l’emarginazione, la paura di essere tagliati fuori, di non appartenere ad un gruppo, anche solo guardando dal buco della serratura.
L'affollamento però porterà probabilmente anche ad un sovraffollamento  di contenuti e chi saprà mantenere la propria linea, magari usandolo come approfondimento, allora forse ne avrà scoperto la vera potenzialità.

 

PS. Facebook starebbe copiando la app per inserirla su facebook e rilanciare il social.... ne vedremo delle belle!

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